Martedì 29 giugno io (Luciano, responsabile del progetto volontariato per la Fis) ed Angela Carlone ci siamo recati ad Onna per incontrare Marzia Masiello e Marco Carpini, reponsabili della Onna Onlus e a Pizzoli per incontrare Angela D’Andrea, sindaco di Pizzoli, per rispondere alla domanda:
“Ritieni importante continuare con l’esperienza che è stata condotta a Pizzoli o è inutile continuare perché non serve più?”
Rispondono Marzia e Marco della Onna Onlus:
“Il rimosso che sta emergendo adesso noi lo vediamo anche nel punto famiglia, dopo un anno, dopo l’emergenza col trauma immediato; ora che si stanno affrontando i problemi contingenti e la vita si sta stabilizzando ricominciano ad uscire i problemi legati al trauma, in modo più nascosto, non esplicito. A livello di comunicazione però non si può esplicitare, noi, per esempio, lo abbiamo visto nel punto famiglia, da un punto di vista culturale è rifiutato, non possiamo dire: “ Guardate adesso ci siamo noi che continuiamo a sostenervi per il trauma, quello che viene fuori adesso”, Perché il risultato è che le persone non vengono. Ad Onna credo che con un discorso simile le persone le fai fuggire. Nelle zone terremotate si sta assistendo fra i ragazzi ad un incremento di abuso di alcool, abusi vari, non abusi sessuali, anche se le modalità di comportamento sessuale sono cambiate sopratutto negli adolescenti, mentre le donne anche di una certa età hanno iniziato a bere moltissimo; questi sono dati che noi prendiamo dai servizi sociali dell’Aquila, sono aumentati gli allontanamenti familiari di bambini, anche i conflitti intrafamiliari sono molto aumentati e questa è una situazione gravissima, che apparentemente non si vede perché sembra che stiano tutti bene dentro casa, ma di fatto i centri di crisi antiviolenza, i sert stanno esplodendo.
Risponde Angela D’Andrea,sindaco di Pizzoli:
“Io penso che sia importante che voi veniate, se avete i mezzi e la disponibilità per noi è importante, tant’è che noi abbiamo dovuto bloccare, nel momento che ci avete detto “basta”, e… ho notato che c’erano le prenotazioni che avevano già superato pure agosto, quindi è ovvio che c’è stata una buona risposta, è stato scoperto, come vi ho sempre detto, un mondo sconosciuto, ci sono stati degli apprezzamenti tanto che abbiamo dovuto gestire le persone, perché molti di loro lo volevano fare tutti i sabati e domeniche, voi capite bene che se nove persone si ripetevano sempre facevamo un servizio per nove persone. Quindi, diciamo, l’abbiamo gestito, so che molti hanno poi scelto di andare a pagamento presso qualcuno che fa shiatsu, lo hanno cercato, quindi è evidente che hanno avuto un beneficio. Lo sappiamo sia a livello verbale di tanta gente che ci ha detto che è bellissima questa cosa, di tanta gente che ci detto che è rilassante, ma anche di tanta gente che ha risolto delle problematiche, una di queste sono io. Quindi se voi ci mettete nelle condizioni di poter continuare a settembre, a noi non può che farci piacere.
Chi ha scelto di fare lo Shiatsu, lo ha fatto o per curiosità o perché ha un dolore da qualche parte, in realtà è attraverso lo Shiatsu che poi si elabora il terremoto, poi per carità che Pizzoli possa avere un’influenza minore rispetto ad Onna come peso psicologico, siamo d’accordo. Però secondo me viene elaborato durante il trattamento, non prima, non ci si va con la consapevolezza, nessuno, penso, sia andato a dire sono stressata dal terremoto e vado, ognuno ha dato la motivazione ad altro: le contratture erano dovute allo stress, all’emergenza, al dover vivere in tenda, a non dormire la notte, ma hanno avuto consapevolezza dopo il trattamento, che quello era collegato con il terremoto non prima, non era stato scelto per quello.
Per farvi capire, noi abbiamo organizzato un’equipe, un’insieme di psicologi, non ci è andato nessuno perché ognuno pensa di essere forte, di non averne bisogno e c’è poi la diffidenza dell’approccio, ecco in qualche modo si dice “ecco, io non ce l’ho questo problema”. Con lo Shiatsu abbiamo avuto l’effetto contrario proprio perché secondo me si parte da un fattore che può essere meccanico: una contrattura, o anche semplicemente “è bello, andate che vi fa star bene, è rilassante” e poi li ci si scioglie, non si ammette comunque subito, solo dopo, molto dopo. Ho sentito delle ragazze, che fra di loro dicevano: “ non avevo capito quanto mi aveva segnato il terremoto se non dopo il trattamento”, evidentemente gli operatori hanno fatto notare la situazione fisico- corpo corpo-mente, che non stava bene.
Se è possibile far ripartire il progetto a settembre, vi ringraziamo. Tutto quello che potete fare, è bene accetto, ancora grazie di tutto quello che avete fatto fino ad ora.
A.P.I.S., C.I.T.E.S e F.I.S. con la collaborazione del Comune di Pizzoli e della Onna Onlus vogliono far ripartire il progetto di volontariato per i terremotati del sisma del 6 aprile 2009 da metà settembre in poi. Sta a noi rispondere con l’entusiasmo e la disponibilità che ci ha sempre caratterizzato e permettere che questi due progetti possano prendere forma.
Chi partecipa al progetto avrà vitto e alloggio offerto dalla struttura ospitante, mentre dovrà provvedere in proprio per il viaggio.
Chi fosse interessato a partecipare al progetto: “Tocchiamo il cuore dell’Abruzzo” può inviare una e-mail a questo indirizzo: volontariatofis@gmail.com dando la sua disponibilità.
Luciano Ardesi